Emigranti esprèss
Nel 1980 Mario Perrotta ha 10 anni e da solo, una volta al mese, va in treno da Lecce a Milano, per vedere un po’ più spesso suo padre che lavora a Bergamo e per controllare “l’apparecchio ai denti”. In ogni viaggio viene affidato dalla madre a una famiglia di emigranti scelta sul momento. Brindisi, Bari, Pescara, Ancona, Rimini, Bologna, Parma, Milano; ma anche Zurigo, Stoccarda e Bruxelles in un fuori programma deciso dal padre all’arrivo nella grigia e imponente Stazione Centrale di Milano. Ogni fermata corrisponde a un capitolo del libro e ritrae un’Italia sopravvissuta a un’epopea di umani affanni. Il testo è nato studiando la situazione di migliaia di nostri lavoratori, appartenenti agli stessi paesi del Sud che oggi respingono con attacchi razzisti gli albanesi o i marocchini che sbarcano in Italia in cerca di lavoro.
Editore: Fandango
Pagine: 160