La scienza delle nostre origini
Il cervello di una ‘scimmia bipede’ di due milioni di anni fa, pur avendo le dimensioni di quello di uno scimpanzé, aveva lobi frontali simili ai nostri, suggerendo che si stavano già sviluppando abilità cognitive di tipo umano. Una nuova specie scoperta nell’isola di Flores, in Indonesia, aveva meno di un metro di statura e il cervello più piccolo dell’africana ‘Lucy’, ma sapeva costruire strumenti in pietra raffinati ed è sopravvissuta fino a dodicimila anni fa. La falange di una mano e un dente molare scoperti in Siberia, antichi di quarantamila anni, sembrano poca cosa; ma le analisi del Dna hanno dimostrato che si trattava di una nuova specie umana, diversa sia da noi che dai Neanderthal: la narrazione del nostro passato profondo si basa sull’analisi dei resti fossili dei nostri antenati, dei loro prodotti culturali e degli ecosistemi in cui vivevano. Metodi scientifici e tecnologici sempre più avanzati rivelano con crescente affidabilità la storia dell’evoluzione umana.
Editore: Laterza
Pagine: 176