Qui è proibito parlare
Ema, giovane slovena originaria del Carso, da poco arrivata in città da Milano, si aggira piena di rabbia in una luminosa estate degli anni Trenta. Si lascia alle spalle una storia dolorosa: i suoi familiari sono tutti morti, compresa la sorella Fani che, poco più che adolescente, aveva abbracciato la causa fascista frequentando le camicie nere e diventando l'amante dei vari gerarchi del momento, rinnegando così la sua origine slovena e causando una ferita profonda a Ema che si era sentita tradita e umiliata. A Trieste la ragazza sta cercando un lavoro che le permetta di vivere in modo indipendente, ma le difficoltà che trova sul suo cammino e il rancore per un mondo che sente ostile non fanno che accrescere in lei un senso di dolorosa esclusione.
Editore: Fazi
Pagine: 350