Lettera di dimissioni
Clelia proviene da una famiglia emigrata dalla Russia a Napoli, «la città piú infernale del Mediterraneo». I suoi genitori, entrambi di ideali comunisti, scelgono di vivere a Pompei e, forse per questo, Clelia cresce romantica, straripante di passioni e di ideali, con i piedi piantati nella provincia e lo sguardo curioso rivolto alla città. Quando incontra Gianni non ha dubbi su cosa fare: vuole un luogo in cui sostenersi «l’un l’altra come due carte da gioco poggiate in piedi». Affitta un bilocale striminzito, si mantiene lavorando come maschera in un teatro dove, poco a poco, inizierà una carriera tanto rapida quanto inaspettata. Tuttavia, Clelia non sembra accorgersi che, di fronte ai bivi dettati dal lavoro e dagli affetti, lei scende sempre a compromessi, piegandosi sempre al «male minore».
Editore: Einaudi
Pagine: 194